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Riflessioni sul rapporto tra UX ed estetica- 3' di lettura -

Un'esperienza vissuta in prima persona

Oh, quel maledetto foglio bianco. Se siete designer, dite la verità, fare “Apri -> Nuovo” sul vostro tool di progettazione preferito molte volte fa paura, vero? Specialmente quando si disegna per sé stessi. Si pensa di essere sicuri, di aver le idee chiare e poi ti ritrovi a stravolgere tutto. Molto spesso siamo i peggiori clienti di noi stessi.

Più volte mi sono trovato a disegnare l’intero concept per poi, appena 2 giorni dopo, non convinto dei risultati ottenuti, buttare via tutto e riniziare da capo.

Per quanto riguarda la creazione di questo sito l’idea iniziale doveva essere: ok... Serve una cosa semplice e pulita, voglio andare live rapido e concentrarmi sui contenuti.

Mai frase fu più falsa.

Quando si inizia a disegnare il proprio website si è mossi da grande interesse e desiderio. Ci si sente liberi perché non si ha nessuno che ci mette vincoli o paletti alla progettazione. Nessuna lunga riunione con gli stakeholder, né requisiti complessi da coprire.

Sei tu, le tue idee e, appunto, il tuo foglio bianco.

Quando si inizia il lavoro si comincia a dare un senso alle forme e ai colori, a sviluppare quella che per noi è la migliore idea di visual design: linee, quadrati, rettangoli, sfumature, tipografia, animazioni ed effetti vari. Il bello è che nonostante l’attento lavoro dedicato, nelle varie analisi di benchmarking, il nostro sito non sembra mai bello abbastanza.

Vogliamo di più! Quindi si crea i prototipi in Figma e ci si accorge che forse si deve lavorare un po’ di più sulle interaction e così via...

In sintesti: non ci si accontenta mai.

Il rapporto tra User Experience ed Estetica

La passione che si mette nel proprio personal project rischia di farci creare un concept complicato, troppo ricco di animazioni, interaction o effetti allo scroll che appesantiscono l’esperienza. Quasi a voler dimostrare a tutti quanto siamo bravi e quanto siamo creativi.

Il punto è: quanto spingersi oltre? Tutta questa over-complicazione è davvero necessaria? Se si è buoni designer, nelle varie fasi del progetto, ci si rende invece presto conto che tutto quello che serve è curare di più il rapporto tra estetica e user experience e tutto questo richiede un sacco di tempo.

La vera sfida è proprio fare un design minimal, che abbia un bell'aspetto e una buona sensazione, curato nei dettagli ma che sia senza tempo e indipendente dal gusto e dalla moda del momento. In un mercato super competitivo, in un contesto in cui il navigatore ha poco tempo, va veloce ed è infedele, la facilità d'uso diventa un elemento di differenziazione importante.

Non è necessario mostrare quanto si voglia apparire bravi come designer con interazioni complesse o caroselli animati allo scroll, che l’unica cosa che sanno fare bene è far suonare le ventole del Mac. Non siamo più agli albori di internet, dove la consapevolezza nei confronti del comportamento degli utenti era quasi un mistero. Non siamo più agli inizi del 2000 dove imperversava l’uso di Flash e per vedere un sito si doveva scaricare il plug-in dal sito della Macromedia (o della Adobe :) ) e aspettare quel benedetto “loading” che arrivasse al 100%.

Se vuoi mostrare le tue qualità devi fare un prodotto BELLO, ma principalmente USABILE.

Se il prodotto da “vendere” sono le tue skills da designer, devi trattare esattamente il progetto su cui stai lavorando come se, appunto, dovessi vendere un prodotto reale. E quando si vende occorre, prima di tutto, che lo strumento attraverso il quale si giunge alla conversione sia di facile utilizzo. Non fraintendetemi. Non sono qui a promuovere il minimalismo o l’essenzialità di un un visual come se fossero l’unico modo di approcciare un progetto. La User Interface e la parte estetica fanno parte dell'esperienza del prodotto e sono fondamentali. Aumentano la fiducia, la riconoscibilità, aiutano a costruire una relazione con gli utenti e i consumatori. Quando è efficace, può diventare sinonimo di un marchio e di un prodotto di successo. Ma troppo spesso mi trovo a vedere siti portfolio con massicce dosi di animazione CSS, JS e WebGL Canvas dall’aspetto accattivante ma con una user experience quantomeno discutibile.

Conclusioni

Per concludere, se dovessi assumere un designer non vorrei trovarmi di fronte solo un'artista digitale, ma bensì ad un professionista che sa prendersi a cuore principalmente i miei utenti/clienti e che attraverso lo sviluppo di interfacce usabili sa portare alla mia azienda più conversioni possibili cosi da poter far crescere il mio business.

In un designer vorrei vedere quindi la sua capacità di gestione del rapporto tra creatività, estetica e usabilità.

Quando tutti e 3 gli elementi sono stati sapiente gestiti, vuol dire che siamo sulla strada giusta.

Non importa quanto sia bella, non importa quanto sia interessante la tua interfaccia, l'importante è che ce ne sia meno. -Alan Cooper

-Luca

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